il violotto del Conte Nappi

Emanuele Nappi (1767-1836), patrizio anconetano, fu poliedrico letterato, musicista e uomo di legge. Eccellente violinista e compositore di scuola tartiniana, ha lasciato 16 manoscritti di musica prevalentemente strumentale, costituiti da sonate, sinfonie e concerti.
Di rilievo è la sua invenzione di uno strumento ad arco che egli chiamò violotto o lira, una sorta di viola tenore da gamba, ossia uno strumento che si posizionava tra la viola e il violoncello, andando a costituire la voce di tenore nel quartetto d’archi.

Il programma della serata al Parco di Villa Nappi di Polverigi prevede due concerti, entrambi inediti: il primo vede come protagonista proprio il violotto, opportunamente ricostruito dal maestro liutaio Giuseppe Quagliano di Jesi, il secondo il corno.

L’aspetto squisitamente virtuosistico dei due brani testimonia l’alto livello esecutivo dell’epoca, che poteva contare su personaggi quali Giuseppe Galeotti, violino di spalla nel teatro di Ancona e secondo cornista italiano.